TRE BESTSELLER CONTRO LA “CANCEL CULTURE” E IL “POLITICAMENTE CORRETTO"
€23,00
Emanuele Fusi
WHITE GUILT
Il razzismo contro i bianchi al tempo della società multietnica
Privilegio bianco, razzismo sistemico, appropriazione culturale, pregiudizio etnico, microaggressioni. Queste sono solo alcune delle parole d’ordine che travolgono – ormai da anni – gli Stati Uniti e l’Europa.
Cosa si cela dietro a questa strategia mediatica e “politicamente corretta”? Un progetto per cancellare i nostri popoli e le nostre culture, incentivando una “caccia al bianco” che viene apertamente rivendicata in nome della tolleranza e del progresso.
Un meccanismo perverso, funzionale al delirio della “società aperta”, che trova sponda nel cosiddetto “pensiero decoloniale”.
Questo libro, unico nel suo genere e assolutamente controcorrente, smaschera le molteplici falsità di un modello culturale che – in nome di una ipocrita “lotta alle discriminazioni” – sta moltiplicando i conflitti etnici e le tensioni razziali. Vi è di più: questo contributo – fuori dagli schemi del pensiero unico dominante – analizza l’ideologia che anima la narrazione delle élite occidentali: la religione laica del “wokismo”, con i suoi profeti, i suoi dogmi, le sue scomuniche e i suoi martiri. Perché, dinanzi all’offensiva della colpevolizzazione, spetta agli europei rifiutare di essere bersagli e riaffermare – con orgoglio, con lucidità e con fermezza – la propria eredità millenaria e il proprio retaggio di Civiltà.
Gianluca Pietrosante
OBSTINATE CONTRA
Vademecum contro la dittatura del “politicamente corretto”
La dittatura del “politicamente corretto” – diretta dalle élite progressiste – rappresenta una pratica di dominio senza precedenti: conia nuove parole, monopolizza il dibattito pubblico, lancia scomuniche e riscrive la storia. Divenuta il soft-power della globalizzazione, questa teologia laica impone i dogmi del multiculturalismo, del femminismo e della rivoluzione sessuale, decostruendo le identità e dando forma ad una “società aperta” fondata sulla neutralità asettica dei generi, sull’intercambiabilità sradicante delle culture e sulla mobilità apolide degli individui e delle merci. La chimera di un’uguaglianza universale che ha sostituito la “lotta del proletariato” con i fantomatici “diritti delle minoranze”, erigendo il relativismo etico a parametro di un mondo liquido senza più riferimenti, appartenenze e confini.
Questo pamphlet – agile e dissidente – passa in rassegna l’evoluzione di questo fenomeno, capace di coniugare il meccanismo capitalista al libertarismo anarcoide, innalzando una strumentale retorica dell’emotività e un falso moralismo laico: dalla sovversione sessantottina alla nascita del radicalismo chic, passando per la “cancel culture” e i nuovi “speech codes”. Quella del “politicamente corretto” è un’azione totale, che travolge il linguaggio comune e le opere letterarie, la cultura accademica e l’espressione artistica, l’educazione infantile e la produzione cinematografica, i social network e la pubblicità.
Un’indagine attuale e coraggiosa, che denuncia le derive ideologiche di un’egemonia soffocante e propone un’alternativa vitale al processo di omologazione imperante: dirigersi Obstinate Contra, con spirito indomito e ribelle.