L’ORDINE INGIUSTO
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979-12-5462-198-1
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Descrizione del libro
Edificato attorno all’unipolarismo americano, l’attuale Occidente è dominato da un “ordine ingiusto” fondato sul consumo compulsivo e sulla totale assenza di riferimenti verticali. Questa “cloaca maxima” – che ha sussunto le identità nel verbo apolide del mercato – opera il sistematico sradicamento di ogni orizzonte di senso: la persona si abbassa ad “individuo astratto”, la famiglia retrocede ad “unione fluida”, la Nazione si riduce ad “espressione geografica”, lo Stato si fa “governance tecnica” e la realtà cede il passo virtualità “social”. Spogliato delle sovranità e orfano delle Comunità, questo sistema è plasmato da una narrazione isterica e atomizzante – frutto dell’abbraccio mortale tra le utopie del marxismo culturale e i meccanismi della società liberale – che trova spazio nel quotidiano delirio del progressismo cosmopolita: la chimera della “società aperta”, la violenza del multiculturalismo, il livore femminista, la decostruzione “gender” e la martellante dittatura rivendicativa delle presunte minoranze a caccia di nuovi “diritti”. Un vuoto teorico dagli effetti devastanti, il cui trionfo – però – è tutt’altro che definitivo.
Storia, filosofia, economia, politica, attualità e cultura: questo pamphlet – coraggioso e per nulla fatalista – intende denunciare senza mezzi termini le perversioni e le idiozie di questa distopia del brutto, del basso e del vile, senza abbandonarsi alla rassegnazione del “tutto è perduto”. Perché dinanzi alla tirannia del deforme e dell’informe, alle anime libere spetta il dovere del riscatto. Queste pagine, allora, vogliono suscitare la fierezza e la speranza: per la decisiva riaffermazione della Civiltà europea, senza indugi e senza pentimenti.
L'autore
L’autore di questo pamphlet non ha avuto un’esistenza particolarmente fortunata, sebbene egli abbia frequentato ambienti accademici e lavorativi elitari in Italia ed in Europa, venendo a contatto con numerosi esponenti della futura classe dirigente, nel corso di periodi di lavoro e di studio. Essendo stato girovago, in giovane età, tra i principali agglomerati urbani del vecchio continente, Le Maire può vantare di aver conosciuto i tipi umani più variegati e curiosi in circolazione. Le tendenze culturali in atto l’hanno spinto a scrivere del declino politico, civile, morale ed economico dell’occidente. Le riflessioni sulla società, condivise nel saggio, sono state espresse in forma anonima soltanto per preservare la modestissima vita professionale dell’autore, il quale non vuole uscire allo scoperto fino a quando la crisi sistemica sarà d’entità tale per cui essa non potrà più essere nascosta sotto al tappeto.
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