YIN

18,00

COD: 979-12-5462-000-7
Pagine: 278 Anno: 2022

Collana:

Descrizione del libro

In questo momento – mentre i media mainstream si interrogano sugli effetti del Virus, sulle cause del disordine migratorio e sulla natura della crisi energetica – una rivoluzione antropologica è in atto: si tratta di YIN, un meccanismo che mette in discussione il fondamento stesso della differenza sessuale. Questa astuta dittatura, che svolge il ruolo di cane da guardia della pornografia neoliberista, agisce nel solco di una società fluida, materiale e de-virilizzata. In contrasto con tutta la letteratura “dissidente”, che sta lavorando per criticare gli “abusi” del femminismo, Schwartz osa affermare l’opposto: il tanto calunniato patriarcato è la base dell’ominizzazione dell’uomo. Esso – assai differente dalla trappola del mascolinismo – incarna l’ancestralità che ritroviamo in tutte le cosmogonie sacre. Questo saggio – crudo, sprezzante e fuori da ogni schema – supera la falsa antitesi tra femminismo e conservazione, auspicando la distruzione della società borghese occidentale e del suo pilastro centrale: la cunnicrazia, ovvero l’avvento dello YIN.

L'autore

Ben noto ai servizi di polizia politica di diversi Stati cosiddetti democratici di questa Unione che si pretende Europea, Modeste Schwartz ha come unica attività sovversiva, per lo meno in attivo, il destreggiarsi con la penna. Studioso di Martin Heidegger attraverso la lente di Theodore Kaczynski e Guy Debord, con il filtro di Alexander Dugin, non vanta appartenenze ad alcuna scuola conosciuta, né milita in nessuna setta, né frequenta un qualsivoglia salotto, tantomeno approfitta della sua marginalità per innervosire la nuova destra, alla pari della vecchia sinistra. Vive praticando un pericoloso esercizio, forse il più arduo nel quale ci si può trovare immischiati in queste rovine della Galassia Gutenberg: chiamare un gatto un gatto, senza doverlo giustificare al “servizio della verità” o di altre magniloquenze nietzscheane in uso presso i tardo adolescenti. «L’unico vero reazionario dei nostri tempi» – così si autodefinisce Modeste – è «proveniente dal mondo della sinistra» – cioè da nessuna parte – e si dichiara pronto a tornarci senza alcun rancore, lasciando ai posteri l’eredità di qualche astio, più tenace che reciproco, oltre ad un’opera poetica inedita, di cui il presente scritto è da considerarsi un po’ come un commentario in prosa.
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