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PERCHÉ SIAMO ANTIBORGHESI

12,00

COD: 979-12-5462-012-0

Collana:

Descrizione del libro

Prefazione di Luca Leonello Rimbotti Il borghese – nel lessico mussoliniano – è certamente il nemico sociale che scalza le antiche aristocrazie di sangue e di spada, favorendo l’affermazione della morale mercantile e della pratica capitalistica. Ma, antropologicamente parlando, esso coincide anzitutto con un modo di essere, con un atteggiamento, con uno stato dell’anima che oltrepassa le mere logiche di classe: è avido, pavido, rinunciatario, egoista, sedentario, calcolatore, pessimista, pacifista, esterofilo, pietista e meschino. La Rivoluzione Fascista, sorta sullo slancio anti-borghese del diciannovismo e del fermento squadrista, intese la propria missione come la necessaria creazione di un nuovo tipo umano: eroico, altruista, leale, puro d’animo, fedele al bene comunitario, nobilmente versato al sacrificio, fanaticamente devoto alla vittoria. Quest’uomo differenziato, che sostituì l’individuo decadente prodotto dalla cultura borghese, si manifestò nella dura e generosa lotta del sangue contro l’oro, dello spirito contro la materia e dei popoli radicati contro lo sfruttamento economico planetario. Un combattimento che si tenne in trincea, ma che seppe anche innervarsi nella pratica quotidiana, dando forma ad uno Stile virile, spartano e verticale che forgiò una nuova gerarchia del valore e un’eroica tensione verso l’alto. Questo libro – pubblicato dalla Scuola di Mistica Fascista per fornire delle solide linee di vetta ai propri quadri politici – compie una piacevole incursione nelle fondamenta di quella che fu “la più audace, la più originale e la più mediterranea ed europea delle idee”. La sua lettura, senza dubbio, restituirà al lettore la comprensione di una visione del mondo che ebbe il coraggio di superare – almeno nell’azione delle sue avanguardie più qualificate – la dialettica divisiva e incapacitante del marxismo e la mentalità reazionaria e classista del conservatorismo liberale.

L'autore

Salvatore Gatto (Patti, 6 gennaio 1904 – …) è stato uno scrittore e politico italiano. Nel 1941 fu vicesegretario nazionale del Partito nazionale fascista. Avvocato, giornalista e scrittore. Giovanissimo, già nel novembre 1919 si iscrisse ai Fasci di combattimento Fu vicesegretario nazionale dei Gruppi Universitari Fascisti e vice presidente della Scuola di mistica fascista Sandro Italico Mussolini. Con lo pseudonimo di Salgat scrisse alcune opere, e anche commedie teatrali, tra cui nel 1933 Chiaro di luna. Fu segretario federale del PNF di Terni nel 1937. Combatté, come sottotenente nel 4º reggimento Camicie nere del Corpo truppe volontarie, nella guerra civile spagnola, dove fu ferito nel 1938 in combattimento e ottenne una medaglia di bronzo al valor militare. Nel giugno 1938 fu nominato ispettore nazionale del Partito nazionale fascista. Nel 1939 fu consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Membro del Direttorio nazionale del partito fascista dal febbraio 1939 all’aprile 1943, fu per alcuni mesi anche vice segretario nazionale del partito (ottobre-dicembre 1941). Dal 1942 al 1943 fu vice presidente dell’Istituto fascista di cultura. Dal febbraio al luglio 1943 fu l’ultimo segretario federale del PNF di Palermo. Nel dopoguerra esercitò l’avvocatura a Roma e fu dirigente del MSI.
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