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LA MALEDIZIONE DEI CENTURIONI – VOLUME PRIMO

Dalle piste d’Indocina alla “battaglia di Algeri”

17,00

Autore:
Gianfranco Peroncini

Collana:
Focolai

Pagine:
496

Anno:
2022

descrizione del libro.

Dalle piste d’Indocina alla battaglia di Algeri” è il primo di sei volumi dedicati alla storia della guerra d’Algeria (1954-1962), conclusa 60 anni fa con gli accordi di Évian, nel marzo del 1962. È la prima parte di un’analisi complessiva di quelle tormentate vicende intitolata “La maledizione dei centurioni”.

Una ricerca dedicata alla complessità contemporanea che si articola su due cifre espressive, due registri narrativi impiegati per la descrizione dei fatti storici e per l’analisi di quegli avvenimenti. Per rintracciare le cause di quella maledizione che portò i “centurioni” di Francia a pagare un terribile tributo di sangue e sacrificio agli estremi confini dei possedimenti francesi. Anche se il più amaro e doloroso versante della “maledizione dei centurioni” si cela nella mistificazione sistematica delle motivazioni autentiche alla base della loro lotta.

Il merdier della “battaglia di Algeri” sarebbe stato la prima tappa del loro cammino di Croce nordafricano, nato lungo le piste d’Indocina e nei campi di prigionia viet-minh dove gli ufficiali francesi avevano avuto modo di riflettere sulle cause socio-politiche delle guerre “rivoluzionarie”. Dopo Dien Bien Phu – del resto – i militari che si trovarono a combattere in Nordafrica non volevano più essere il braccio armato della repressione coloniale. Volevano “capire”. Nacque allora il “mal jaune” dell’esercito francese, la febbre gialla indocinese, il nazional-comunismo dei colonnelli e dei capitani dell’Armée che metteva i brividi agli stati maggiori. Civili e militari. La diade di opposizione – Algeria francese o Algeria algerina – intendevano riordinarla in un sillogismo dove tesi e antitesi venivano superate da una sintesi ideale: l’Algeria fraterna. Per dilatare gli orizzonti dell’Algeria, della Francia e dell’Europa in una proiezione eurafricana dalle formidabili ripercussioni. Il destino, il generale de Gaulle e i suoi ambienti di riferimento – però – vollero altrimenti…

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