RIPRENDERSI LA VITTORIA
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978-88-85574-13-7
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Descrizione del libro
Cosa resta, un secolo dopo, della vittoria italiana nella Grande Guerra? L’autore risponde a questa domanda, prendendo in esame i fenomeni culturali, politici e sociali che hanno spinto le Istituzioni, i media e l’intellighenzia del nostro Paese a snobbare e processare un evento cruciale: il costante riferimento alle fantomatiche “fucilazioni di massa”, l’avvento di un cinema pessimista e decadente, la retorica pacifista, la mitizzazione della diserzione, la psicosi anti-nazionale di matrice antifascista, la caricatura forzata e artefatta dell’italiano egoista e vigliacco.
Stelio Fergola demolisce, pagina dopo pagina, tutti i “falsi miti” della vulgata anti-italiana che ha animato il secondo dopoguerra, con la precisa volontà di offrire un approccio equilibrato e veritiero alla Prima Guerra Mondiale, essenziale nel processo di consolidamento della nostra identità nazionale. Tra analisi storica e indagine sociale, si impone una nuova narrazione dei fatti, tesa a riscoprire ciò che è stato omesso per decenni: le gesta epiche dei nostri soldati, lo spirito autentico della trincea, l’epopea di un popolo che risorge e si fa Comunità.
Ma “Riprendersi la Vittoria” è anche un monito agli italiani del terzo millennio: avere consapevolezza di sé, ribadire il proprio senso di appartenenza, custodire e trasmettere – con fierezza – il sacrificio dei tanti connazionali che hanno donato la vita alla Patria. Perché il 4 novembre – nell’epoca del globalismo apolide e sradicante – torni ad essere la festa condivisa di un popolo e di una Nazione. Perché i nostri figli sappiano che l’Italia non è stata soltanto la terra dei mafiosi e dei corrotti, ma anche quella degli slanci generosi e dei sacrifici esemplari, dei confini sacri e del sangue versato, dei miti condivisi degli eroi immortali.
L'autore
Stelio Fergola nasce a Napoli nel 1981, è giornalista professionista e si occupa di Storia moderna e contemporanea. Laureatosi in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con una tesi dal titolo Dall’illusione del benessere alla stagnazione: l’URSS negli anni di Breznev, ha lavorato per il quotidiano il Roma di Napoli. Nel 2016 dirige il giornale online Azione Culturale e pubblica il saggio Dallo Stato confessionale allo Stato ateista: i percorsi storici di una nuova religione di Stato, per la rivista scientifica Il Pensiero Storico. Dal 2017 è direttore e co-fondatore del giornale, nonché progetto editoriale e culturale Oltre la Linea. Lo stesso anno pubblica, per Edizioni La Vela, La cultura della morte. Aborto, eutanasia e nuovo vangelo progressista. Ulteriori opere dell’autore sono “Fantozzi”: un paradigma pop dell’espansione e metamorfosi ideologica del comunismo italiano negli anni Settanta (Il Pensiero Storico, 2017).
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